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L’astrologia è storia: ecco perché

di Clelia PIROZZI (4A)
 

La domanda “Di che segno sei?” è sicuramente stata posta ad ognuno di noi almeno una volta nella vita, suscitando in base al tipo di persona diverse reazioni, facendo irrigidire i più scettici sull’astrologia, dando spazio al dialogo tra quelli che invece sono amanti dello zodiaco e interessando i più curiosi. Ci sono persone che addirittura non escono di casa senza aver prima consultato l’oroscopo di fiducia giornaliero e c’è chi è totalmente estraniato da questo mondo, talvolta anche guardandolo con diffidenza. Quello che però molti non sanno è che l’astrologia ha avuto già in passato un’importanza fondamentale riguardante l’organizzazione della vita pubblica. Fino al XVII secolo era ritenuta una vera e propria scienza, che arrivava a condizionare anche quelli che erano gli eventi politici, visto che l’idea di determinazione da parte degli astri, era davvero molto forte. A corte (sopratutto Firenze era famosa per questo) avevano sempre l’astrologo ufficiale, una figura molto importante e seria che in base alla posizione dei pianeti e delle stelle consigliava al capo dell’esercito quando attaccare. Veniva considerata la scienza del futuro, un metodo sicuro per prevedere l’influsso celeste sul mondo terreno. È importantissimo sottolineare che l’astrologia era una vera e proprio scienza, visto che al tempo ritenuta una branca dell’astronomia. Veniva infatti studiata dalle più grandi civiltà del passato, era tenuta in considerazione anche dai due grandi protagonisti della rivoluzione astronomica e della scienza moderna, Keplero e Galilei. Una curiosità è anche sapere che Tolomeo ad esempio la chiamava la “scienza degli effetti”. Essa aveva nelle corti mesopotamiche l’obiettivo di prevedere eventi futuri nefasti come guerre, rivolgimenti politici o carestie. Nel periodo ellenistico l’astrologia cominciò a essere usata anche per definire specifiche caratteristiche comportamentali nelle persone, basandosi sulla loro ora, data e località di nascita (caratteristiche che compongono il TEMA NATALE). Nel I secolo a.C. esistevano due diverse visioni dell’astrologia: una divinatrice, che richiedeva la lettura di oroscopi al fine di stabilire i dettagli precisi sul tempo (soprattutto quello futuro), e l’altra teurgica, che sottolineava un’esigenza nella risalita dell’anima in direzione delle stelle (teoria ripresa poi anche da Aristotele). E’ anche secondo me molto curioso, affascinante, ed interessante osservare come sia stata studiata dai grandi padri della letteratura italiana: Dante stesso ne era un appassionato e sapeva persino di essere del segno dei gemelli. Nel Convivio, Dante, paragona i sette cieli alle sette arti del trivio e del quadrivio: la Luna alla Grammatica, Mercurio alla dialettica, Venere alla retorica, il Sole all’aritmetica, Marte alla musica, Giove alla geometria e Saturno all’astrologia. Sottolinea due aspetti del cielo di Saturno, l’essere il più lento dei pianeti nel suo movimento e il più alto, cioè il più lontano. Tra tutte le Arti l’astrologia è la scienza più nobile, perché si occupa dei cieli, che sono la dimora di Dio. Dante che è nato nel maggio del 1265 in un periodo in cui il sole transita nella la costellazione dei Gemelli, ha risentito del suo influsso, nel momento in cui lascia il cielo di Saturno, un grandioso canto di gratitudine alle stelle dei Gemelli, da cui ha derivato la benefica capacità comunicativa e l’ingegno di poeta.

Nel XVI canto del Purgatorio Dante spiega come le stelle predispongono gli impulsi umani, anche se l’anima è creata direttamente da Dio, lasciando all’uomo però ha la capacità di vedere il bene e di usare la libertà per seguirlo. Dante dice che l’astrologia non rende l’uomo schiavo delle stelle ma gli consente, conoscendole, di sottrarsi al loro influsso. A differenza dei credi dell’antichità, dunque, nel Medioevo si pensava che le stelle fossero sì capaci di influenzare la vita degli uomini, ma non di determinarla. Questa interpretazione si adeguava perfettamente a una società come quella medioevale piena di fede, ma nello stesso tempo dominata dalla magia e dalla superstizione. A Firenze, per esempio, era uso consultare gli astrologi alla vigilia di decisioni importanti. Ai giorni nostri è facile giudicare l’astrologia così giusto per, proprio perché è ormai considerata come pseudoscienza; capire l’importanza che essa ha avuto in passato, però, può essere utile per tracciarne un profilo più completo e chiaro e dare così anche più credibilità a ciò che si dice e perché si dice.

Per concludere vorrei dire che ad oggi l’astrologia viene spesso e volentieri ridotta solo ai programmi televisivi come quelli del rinominato Paolo Fox e a qualche meme sui social. La sua storia, però, è molto più complessa. È sorprendente che a distanza di migliaia di anni ci sia ancora qualcosa che ci accomuna così tanto con le civiltà del passato. Seppure i pianeti non siano cambiati nel tempo e non cambieranno, lo studio di questa disciplina ha ancora molto da offrire. Una chicca che voglio darvi, per chiunque sia anche solo curioso di questo mondo, ecco qui il link dove potrete calcolare il vostro tema natale:


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